IL PUNTO DEI QUATTRO NASI

Il punto dei quattro nasi, e' un punto ben preciso dove e' possibile vedere contemporaneamente tutti e quattro i nasi dei mori del celebre monumento livornese, solo da li' e' possibile vederli e si trova, guardando la statua del Granduca davanti tra l'edicola dei giornali posta sulla destra e il moro che si trova appunto a destra dietro Ferdinando.

Alcuni cenni sul monumento simbolo della citta' labronica: esso si compone di due parti una superiore di marmo di Carrara l'altra di bronzo. La parte in marmo fu innalzata dal granduca Cosimo II de' Medici per onorare suo padre Ferdinando I°. Tuttavia la statua di Ferdinando , fondatore di Livorno, in uniforme di Gran Maestro dell'ordine dei Cavalieri di Santo Stefano fu commessa allo scultore fiorentino Giovanni Bandini nel 1595,  vivente ancora Ferdinando I°, pero' solo nel 1617, regnante Cosimo II la statua fu messa nel suo piedistallo. In seguito furono aggiunti i "Quattro Mori" opera pregevole dello scultore Pietro Tacca ( 1577-1650) allievo del Gianbologna,  che con questa opera si rese famoso prendendo come modelli quattro possenti mori del Bagno Penale di Livorno, ivi esistente.

I Mori furono posti ai quattro angoli del monumento i tempi diversi , i primi due nel 1623 gli altri nel 1626 durante il regno di Ferdinando II. Oltre i Quattro Mori ornavano , la base del monumento, embleni militari, vesti e trofei barbareschi, eseguiti da Taddeo di Michele, carrarese nel 1622. Il piu' bello di tutti e quattro e' un moro di nome Morgiano, un Turco di giovanile eta e sembra, ma non e' accertato, che per gli altri tre prese come modelli un padre con i suoi due figli appena sbarcati da una Galea , il padre si chiamava Ali Saletino. L'artista rimase colpito dalla possenza e dalla virilita' di questi ultimi, e decise di disegnarli e di plasmarne lui stesso la creta. Per qualcuno i mori rappresentano le quattro razze di provenienza dei pirati, che in quel periodo infestavano il mare Tirreno.In seguito Cosimo I° incarica il Tacca di sostituire il brutto monumento del Bandini perche' non li piace per niente con un bronzo di sua mano, poco dopo pero' Cosimo muore , appena trentunenne , e il Tcca allora non si occupa piu' della statua di Ferdinando, e si limitera' a completare il gruppo con i trofei barbareschi. Ai lati del monumento andavano poste due  piccole fontane con soggetti di mostri marini.

Il Tacca le realizza fra il 1639 e il 1641 ma queste fontane non trovarono mai collocazione a Livorno. Oggi si possono ammirare nella piazza fiorentina della S.S. Annunziata nel loggiato del Brunelleschi, a Livorno se ne puo' ammirare solo le copie li' vicino.  Varie vicissitudini hanno accompagnato questo celebre monumento livornese,come  quando durante l'invasione francese del 1799, i transalpini se la prendono con il monumento perche' , secondo loro, inneggiante alla schiavitu' e ne chiedono quindi l'abbattimento. Meno male che che grazie a un generale questo non avvenne  ma non fu' cosi' per i trofei barbareschi che furono tutti trafugati, e poi durante l'ultima guerra mondiale, il monumento fu letteralmente smontato per presalvarlo dai numerosi bombardamentii aerei, e fu custodito per tutto il periodo bellico nella Certosa di Calci, in provincia di Pisa.

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