La Fortezza Vecchia

mar 06, 14 La Fortezza Vecchia

La Fortezza Vecchia , cuore eterno di Livorno

Fortezzavecchia (3)

 

Quando si ha modo di sentir parlare della storia di Livorno , non di rado vi è chi afferma che si tratta di una storia recente e comunque poco interessante . Questa convinzione certamente inesatta , nasce da un motivo ben preciso , ovvero la data relativamente recente dell’elevazione al rango di città (1606) .Poco più di quattrocento anni , sono un lasso di tempo brevissimo , se si fa il paragone con la storia millenaria delle altre città toscane . Ma le origini di Livorno son ben più antiche e radicate, infatti nasce come villaggio di pescatori e come porticciolo subordinato , al (all’epoa) ben più importante Porto Pisano ,che sorgeva dove oggi si trova il porto e la zona industriale (prima la costa era più arretrata di come appare oggi) .

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I Ponti di Marmo della Venezia

mar 05, 14 I Ponti di Marmo della Venezia

Una visita alla scoperta degli storici ponti della Venezia e di quei messaggi vergati da uomini di mare, di epoche ormai remote.

La Seconda Guerra Mondiale ha distrutto gran parte del centro storico, cancellando le testimonianze più antiche di Livorno . Sebbene ben poco si è salvato,oggi anche quelle residue testimonianze di epoche passate rischiano di andare perdute per colpa dell’incuria,del degrado e del tempo. Fra queste vi sono degli straordinari messaggi di epoche ormai lontane ,che si trovano  tuttora incisi sulle spallette di marmo di due ponti, realizzati a cavallo tra ’600 e ’700 in occasione dell’ampliamento  del quartiere “Venezia”: Sia sul Ponte di Marmo all’inizio dell’elegante via Borra, sia sul Ponte S.Giovanni Nepomuceno in via della Madonna. Sconosciuti ai più, queste incisioni lasciate secoli fa nella dura pietra , oggi corrono il serio pericolo di scomparire per sempre. Sono scritte che ci parlano di un mondo passato,che raccontano storie di Livornesi e non, che qui vissero ed ebbero uno stretto rapporto con il mare.Da sempre incentrata sull’economia marinara, Livorno, oggi com allora era un importante porto e punto di riferimento nel Mar Mediterraneo. I traffici mercantili costituivano una risorsa molto importante per la città, tanto che furono costruiti dei fossi navigabili per permettere alle merci di arrivare dentro la città fin alle singole cantine adibite ad uso magazzino, solitamente poste sotto l’abitazione o la bottega dei diversi mercanti.

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Visita all’Accademia Navale, 2013

mar 04, 14 Visita all’Accademia Navale, 2013

Tutte le foto della Visita all’accademia con la Proloco nel 2013

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Cimiteri delle Nazioni

mar 04, 14 Cimiteri delle Nazioni

Sotto la galleria fotografica di 3 cimiteri appartenenti all’itinerario Livorno delle Nazioni.
Quello Inglese di Via Verdi
Quello Greco di Via Mastacchi
Quello ebraio di Via Mei

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L’itinerario di Amedeo Modigliani

mar 04, 14 L’itinerario di Amedeo Modigliani

Itinerario Modigliani

Amedeo Modigliani è uno dei più famosi pittori del “900,celebre per i suoi ritratti (in particolar modo femminili), carichi di un’insuperabile poetica e sintesi artistica, che rende la sua arte così originale e inconfondibile. Nato a Livorno il 12 Luglio 1884 da una famiglia di borghesi ebrei, prima di trasferirsi a Parigi  ha vissuto anche a Firenze e Venezia. Sebbene abbia raggiunto la pienezza della sua arte solo dopo il trasferimento nella capitale francese, Amedeo (Dedo per gli amici) è stato fortemente influenzato dall’arte italiana, dal contatto con l’arte dei maestri Veneziani, fra cui Carpaccio, all’influenza degli artisti del 300 senese come Simone Martini, e perchè no, anche quella dei Macchiaioli, di cui la città labronica all’epoca ne era la maggior esponente, fra i tanti il più importante Giovanni Fattori. Muore a Parigi il 24 Gennaio 1920, dopo una vita trasgressiva che ad oggi è difficilmente scindibile dal mito che si è creato subito dopo la tragica morte di lui, e di sua moglie Jeanne, morta suicida il giorno dopo . Eppure Modigliani fu sempre legato alla sua città, che purtroppo non seppe riconoscerne per tempo la grandezza, e che ancor oggi fatica a valorizzarne la memoria. Livorno, città che ha visto nascere e crescere Modigliani, lo ha visto avvicinarsi alla pittura, abbandonare gli studi e combattere una strenua lotta contro la Tubercolosi, che su di lui vincerà anni dopo. Per onor del vero, la sua città non conserva molte testimonianze della vita del pittore, ancor meno sono le opere qui presenti, solo una fatta da adolescente. Eppure il visitatore che vorrà tentar di capire l’arte e il pensiero di Modigliani, senza lasciarsi influenzare dal mito che è servito a vendere una falsa immagine del pittore, potrà farlo solo partendo da Livorno. Con queste premesse, sarà possibile per il visitatore attento e rispettoso trovare pochi ma significativi segni e segnali, che legano una città tanto atipica come Livorno all’artista tanto misterioso e profondo Modigliani. Sarà possibile immergersi nell’ambiente livornese schietto e popolare, tanto da risultar talvolta rozzo, ma sicuramente genuino e vero, e pronto a stupire positivamente colui che non si fermerà alle apparenze ma tenterà di vivere veramente la Livorno di Amedeo Modigliani. Questo che vi vorrei  suggerire non vuole essere un rigido itinerario turistico, ma un valido aiuto per chi vuole in autonomia scoprire i luoghi che hanno formato Modigliani. Modigliani riflette culturalmente quel mix di culture che è la Livorno dell’epoca. Una Livorno che fin da lontano “600 è patria di comunità etniche e religiose diverse, grazie alla Leggi Livornine emanate dal Granduca, che invitano mercanti e genti di ogni posto a trasferirsi a Livorno, vi è quindi grande tolleranza per gli ebrei (cosa che non Dedo non troverà facilmente a Parigi). Amedeo possiede la solida educazione e cultura di una rispettabile famiglia di appartenenti alla borghesia ebraica livornese (molto numerosa in città) e la sfrontata inventiva e la naturale indole ribelle che contraddistingue il sanguigno popolo livornese. Personalmente vi consiglio per tanto di visitare le testimonianze della Livorno delle Nazioni, che si rispecchia in vari cimiteri, chiese e palazzi signorili, appartenuti alla varie comunità etniche.  O di perdervi sul lungo mare e lungo il porto mediceo, guardando la vita di un popolo di mare, dei pescatori, del porto. Varrebbe la pena di visitare anche il quartiere la Venezia e altri posti ancora,ma mi dilungherei troppo e comunque quelli sono posti da vivere istintivamente, senza particolari indicazioni. Pertanto i miei consigli mirano ad altro:

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